L'evoluzione della protesi ergonomica Motiva

L'evoluzione della protesi ergonomica Motiva

Come evolvono le protesi al seno a Gardone Riviera.

Lo scorso fine settimana è stato dedicato a seguire con interesse un congresso sulle protesi ergonomiche, sviluppate dal produttore Motiva. Il tutto nello stupendo scenario del lago di Garda ospitati dal Dott. Giovanni Botti, chirurgo estetico di fama internazionale.

Ne è valsa proprio la pena! Motiva è una compagnia di abbastanza recente costituzione ma da subito attivissima sia nella ricerca di nuovi materiali che nella miglioria continua degli esistenti. E lo è perchè una fetta sostanziale dei propri profitti (circa il 25%! ) è regolarmente devoluta alla ricerca. La quale richiede tempo, energie e… denaro. Basti pensare che le grosse “storiche” compagnie attive in questo campo continuano da molti anni ormai a proporre sostanzialmente lo stesso prodotto con delle occasionali modifiche nel tempo prevalentemente limtate all’ immagine. L’ idea di base sembra essere la seguente: se un prodotto va, perché cambiarlo?

Motiva in 5 anni ha proposto già tre tipi differenti gel di silicone. Migliorandone la composizione ogni volta. Questo lavoro costa molto. Senza considerare i rischi di un possibile fallimento. Sempre alla porta quando si esce con un nuovo prodotto.

Il top della linea è la cosidetta protesi ergonomica. La quale ha la caratteristica di avere un gel molto coesivo ma al contempo dotato di una elevata elasticità, non conosciuta prima. Il che rende la protesi notevolmente morbida al tatto , andando a simulare molto meglio la normale consistenza del tessuto mammario. Questa composizione rende il gel mobile tale da seguire i cambiamenti di posizione che il corpo assume. Dando quindi un’idea di estrema naturalità anche dal punto di vista dinamico. Un altro grosso vantaggio è il fatto che sia rotonda. Eliminando completamente il possibile problema correlato alla rotazione ( e conseguente deformazione del seno) della protesi “a goccia“, oppure, come dicono gli anglosassoni, “ form stable”.

Parlando di vantaggi, bisogna menzionare, non certo da ultimo, anche la nanotesturizzazione dell’ involucro che rende la protesi molto più rispettosa dei tessuti circostanti. Purtroppo si sono avuti ( e si stanno tutt’ ora avendo..) un po’ di problemi relativi alla testurizzazione più aggressiva in auge fino a qualche anno fa.

Sto usando queste protesi da ormai 3 anni, mentre scrivo questo articolo.(2016)

Per quanto visto finora non arrivo nemmeno lontanamente a considerare l’idea di tornare indietro. Risultati più naturali ( le protesi anatomiche penso abbiano ormai il tempo contato, non avendo più ragione di essere con questi nuovi prodotti ) e riduzione netta dell’ incidenza delle complicazioni correlate tipicamente alla aggressiva testurizzazione dell’ involucro.

Fiduciosi, proseguiamo il cammino guardando avanti, dunque…

 

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