Come trattare una cicatrice chirurgica? Abbronzatura Sì o No?

Come trattare una cicatrice chirurgica? Abbronzatura Sì o No?

Con l’arrivo della bella stagione è cosa comune guardarsi con un occhio più critico. I vestiti lasciano più “pelle scoperta”. Aumentano le occasioni per fare nuove conoscenze o frequentare le vecchie. L’estate è per eccellenza il periodo più difficile per chi non è a proprio agio col proprio corpo. E la voglia di “correggere” diventa esigenza.

Di questo periodo, la bella stagione, ogni anno i pazienti si dividono in tre gruppi: chi rimanda all’autunno, chi agisce per tempo in primavera, e chi vorrebbe proprio sfruttare la bella stagione per “fare pace con sè”.

E’ dunque possibile operarsi in estate? Certo che sì. Più tempo per se e meno stress da mille impegni e ritorno al lavoro. Solo qualche accorgimento in più. Che posso però definire, a detta anche dei miei pazienti, non troppo limitante. Ovviamente ogni chirurgia avrà regole proprie, ma tutte possono essere eseguite.

Se vuoi avere una panoramica dei miei servizi e leggere qualche recensione sul mio operato, ti consiglio di visitare il mio sito.

I “nemici” delle chirurgie nella bella stagione sono solitamente caldo e sole. Ma ormai ci sono mezzi per proteggersi da entrambi.

In questo articolo mi vorrei focalizzare però su un particolare, inevitabile del post operatorio: le cicatrici. Più precisamente vorrei rispondere alle domande: “Come devo trattare una cicatrice chirurgica se voglio espormi al sole? E le cicatrici si abbronzano?”.

La cicatrice…cos’è?

Rappresenta il risultato della riparazione di una lesione patologica o traumatica. Riparazione per la quale il corpo avvia il processo di cicatrizzazione, appunto. Ovvero crea un nuovo tessuto che va a colmare la soluzione di continuità che si è creata nei tessuti integri per le ragioni appena dette.

L’aspetto è una “linea” più o meno spessa:

  • liscia al tatto, una volta assestata;
  • in genere appare cromaticamente più chiara/scura rispetto al resto del tessuto di quell’area;
  • normalmente senza peli, aperture ghiandolari o solchi cutanei;
  • può apparire piana, rilevata o infossata. Essa è spesso di qualità funzionale inferiore. Dura al tatto, poco elastica e, questo ci interessa molto in estate, più sensibile ai raggi ultravioletti.

Ora vediamo come evolve questa risposta del nostro organismo.

  • Si possono individuare tre fasi di cicatrizzazione:
    1. da 2 a 4 giorni.  Si forma un coagulo che blocca il sanguinamento. Si innescano poi una serie di reazioni a difesa da microbi e da corpi estranei. E in ultimo, si ha anche una contrazione della ferita che riduce lo spazio che la nuova epidermide deve creare.
    2. Da 10 a 15 giorni. Si forma il tessuto di granulazione che porta alla creazione di fibre di collagene e di elastina che favoriranno la formazione della nuova pelle. I lembi della ferita si avvicinano sino a chiuderla. Questa fase decide la futura estetica “della riparazione”. E’ dunque molto importante, soprattutto parlando di chirurgia estetica. Purtroppo non è controllabile, come qualsiasi cosa riguardi il corpo umano. Si possono però dare degli aiuti esterni affinchè il processo si risolva al meglio.
      •  La cicatrizzazione non è uguale per tutti. Etnie scure di carnagione, pelli molto giovani e alcuni distretti corporei tendono a “segnarsi” di più.
    3. Da 2 mesi a 2 anni. Collagene ed elastina si formano e si stabilizzano. I nuovi vasi sanguigni si strutturano. La cicatrice continua il suo processo di maturazione e modellamento in modo lento e costante.

Cicatrici e sole

Nonostante il periodo di cicatrizzazione può durare molto tempo. Il periodo per cui va curata e riparata dagli attacchi esterni è solitamente di uno o due mesi. Per quel che concerne l’esposizione solare invece, bisogna proteggersi per vari mesi, fino a che la cicatrice diventa più pallida. E questo dipende da:

  • area in cui si trova,
  • estensione,
  • tipologia della propria pelle.

Il sole non deve per nulla essere demonizzato.  Contribuisce in modo importante alla nostra salute psico – fisica. E’ l’esposizione scriteriata a renderlo un grande e pericoloso nemico, facendolo agire in modo peggiorativo su molti degli inestetismi cutanei , prima o dopo: smagliature, discromie cutanee e, ovviamente, cicatrici.

Quindi le cicatrici si abbronzano?

In un certo senso la ripsosta è affermativa. Più correttamente al sole si iperpigmentizzano, soprattutto se ancora “giovani”, in modo permanente però, a differenza della comune tintarella.

I raggi solari, ma anche quelli di surrogati del sole, le lampade solari, stimolano un maggior rilascio di melanina come difesa all’irradiazione solare. Il risultato è quindi un inscurimento, che sulle cicatrici, oltretutto, non è mai uniforme. E, al contrario della pelle sana, come appena detto, questo cambio cromatico non è reversibile, ovvero non scompare come fa l’abbronzatura.

Come trattare una cicatrice chirurgica al sole?

Le cicatrici chirurgiche richiedono le stesse cure di tutte le altre. Ovvero un tempo di protezione totale, variabile da chirurgia a chirurgia.

La soluzione è quindi semplice: proteggere… Ma come?

Inizialmente con capi d’abbigliamento, cappello e cerotti. Poi con crema solare, sempre. Totale per le prime esposizioni e poi eventualmente abbassando il fattore di protezione.

Ciò non significa però niente mare, montagna o lago. Ma solamente niente tintarella dove è posizionata la cicatrice. Pertanto,  via libera a lunghe passeggiate o al riposo sotto l’ombrellone. Insomma, come per tutto, basta il buon senso. E magari chiedere al proprio chirurgo modi e tempi per godersi in un sol colpo sole e “nuove forme”.

Se ti interessa capire nello specifico le tempistiche per la loro guarigione ti propongo la lettura di: “Chirurgia Estetica: quali interventi fare in estate?”.  Ti lascio anche due articoli che affrontano il tema nelle due chirurgie più richieste: “Rinoplastica in Estate e Convalescenza: si può fare?” e “Mastoplastica in Estate? Ecco cosa devi sapere”.

Ti vorrei poi dare un’informazione aggiuntiva. La Medicina estetica, richiede molte meno attenzioni e soprattutto un’attesa di molto inferiore per l’esposizione al sole. Può, per alcuni soggetti, essere una soluzione momentanea se si è atteso troppo per decidersi a procedere con la chirurgia. O se semplicemente non si vuole perdere “nemmeno un raggio di sole”. Ti parlo di questo connubio in: “Botox al viso in estate si può fare?”e “Filler al Viso in Estate? Ecco 3 consigli per farlo durare”.

L’estate e il sole non sono un limite per la chirurgia estetica. Basta che l’esposizione sia ragionata in termini di tempo e ore del giorno. In fondo basta anche un indumento per proteggere le nuove cicatrici e una buona protezione solare per i primi mesi.

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