
Tra tutte le parti del corpo che il naso è probabilmente la più delicata che mi viene chiesto di migliorare. Oltre che la seconda come frequenza. E questo perchè, oltre ad essere una chirurgia molto comune, interessa diffusamente entrambi i sessi.
Avendo il naso una posizione nel viso tale da non poter essere minimamente nascosta, ha ovviamente un grosso impatto nella fisionomia. Correggerne l’aspetto spesso significa passare da una condizione di disagio ad una di appagamento ed accresciuta sicurezza in sè. E l’autostima è il motore della nostra vita, soprattutto a livello sociale.
Il naso, per quanto riguarda la chirurgia estetica, prevede due gradi di miglioramento: solo estetico; estetico e funzionale.
Qui vorrei parlare di una categoria particolare di miglioria estetica: la Rinoplastica della punta del naso.
Essendo la struttura portante della punta nasale esclusivamente cartilaginea, l’eventuale sua correzione non prevede un’azione sulle ossa. Le cartilagini in questione: sono dette “alari” e hanno la forma di due ferri di cavallo.
Le principali variazioni che si tendono ad eseguire sono: la riduzione di volume, il riproporzionamento e l’eliminazione di eventuali asimmetrie, l’angolazione della punta, le dimensioni delle narici.
Non sempre. L’errato rapporto delle cartilagini alari con le altre strutture cartilaginee può talvolta avere un effetto sulla funzionalità.
Questo succede quando il flusso aereo durante l’inspirazione è reso più difficoltoso nel suo accesso al naso per via di una forma non idonea della punta.
Esistono due approcci nella rinoplastica della punta del naso:
Le principali correzioni sono a carico delle cartilagini della punta nasale (alari) e riguardano:
Le modifiche delle cartilagini in questione possono venire fatte in diversi modi:
Come tutte le chirurgie, il rischio non è mai uguale a zero. Benchè sia in questo caso basso. Per minimizzarlo ulteriormente l’attenta scelta del chirurgo, e con lui dello staff, è di primaria importanza.
Il risultato potrebbe essere suscettibile agli effetti di una variabile poco controllabile che è la retrazione cicatriziale. Non visibile subito, ma dopo alcuni mesi e più o meno ovvia a seconda del paziente. Essa, talvolta, potrebbe essere la causa di impreviste alterazioni della forma della punta nasale.
Sin da subito possiamo vedere un buon 70-75%. Il risultato nella sua completezza si vede in circa un anno, tempo necessario perchè il gonfiore post-operatoria venga riassorbito completamente
Il risultato è definitivo, a meno di eventuali e non previsti traumi.
No, in casi selezionati, è possibile approcciare al cambiamento attraverso un trattamento non invasivo: il rinofiller.
Come tutti i filler dà volume, quindi è utile solo per nasi medio-piccoli.
Per approfondire ti propongo: “Rinofiller e punta del naso grossa: tutti i miei consigli”.
Essendo un trattamento, però, deve essere chiaro che la durata è limitata. Solitamente 12/16 mesi.
Le sostanza utilizzate, solitamente acido iarulonico, vengono gradualmente riassorbite dall’organismo.
Risulta utile a chi non vuole sottoporsi ad una chirurgia. E’ un utile “preview” nel caso si voglia avere una idea del possibile cambiamento.
Come accennato, può risolvere solo una parte delle richieste. Ti spiego meglio questo trattamento in: “Scopri la rinoplastica non chirurgica, grazie al filler per il naso“.
Per maggiori informazioni sulle chirurgie dedicate al naso: “Scopri tutto sulla Rinoplastica”. Oppure se ti interessa parlare specificatamente della tua situazione, contattami.
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