Rinoplastica: l'anestesia locale è davvero pericolosa?

Rinoplastica: l'anestesia locale è davvero pericolosa?

La chirurgia estetica si è di molto evoluta negli anni. Sia per target di riferimento, sia per proposte e tecniche.

Ovviamente laddove la domanda è più alta, come per qualsiasi prodotto, l’offerta tende a diversificarsi per riuscire ad accontentare più persone possibili.

E se di numeri importanti vogliamo parlare, la Rinoplastica sicuramente ha un posto prioritario tra le varie chirurgie estetiche.

Te ne parlo più in dettaglio nel mio sito. Lì puoi farti una idea più chiara di cosa  comporti questa chirurgia. Per quello che è il mio modo di interpretarla. Dal primo incontro fino alla gestione del periodo post-operatorio che accompagna il paziente durante l’assestamento  del risultato.

Una categoria di proposte attualmente piuttosto in voga sono le chirurgie senza anestesia generale. Nell’intento di offrire un recupero più rapido e con meno effetti collaterali.

In questo articolo vorrei spiegarti come la Rinoplastica in anestesia locale sia fattibile e se questo approccio sia pericoloso.

Migliorare il naso: le paure.

Il naso è probabilmente la parte del corpo che maggiormente crea disagio quando non lo si ama. Capirne il perchè è molto semplice. Tutto è da riferire alla sua posizione, la quale non aiuta per due ragioni:

  1. non lo si può nascondere in nessun modo;
  2. è tra le prime caratteristiche del nostro volto a essere notate.

Il numero di uomini e di donne che arrivano alla decisione di cambiarlo è molto alto ogni anno.

Le motivazioni sono simili,  cambiano leggermente invece le caratteristiche desiderate. Ti spiego come in: “Intervento di Rinoplastica per Uomo e Donna a confronto”.

Uno dei freni principali che trattengono i pazienti, donne o uomini, a procedere è rappresentato certamente dalla paura.

La quale ha più di una causa, per quel che riguarda la Rinoplastica :

  • Iniziando con le cicatrici… Ti dico subito che in una chirurgia come questa, quando sono presenti, sono limitatissime e nascoste. Quindi in realtà è un non-problema. Perchè però ti dico quando ci sono? La risposta è semplice. La Rinoplastica può essere anche eseguita senza incisioni, e quindi cicatrici, esterne. Ovvero con la “tecnica chiusa”, a contrapporsi appunto alla “tecnica aperta” dove esiste una piccola cicatrice esterna. Se ti interessa saperne di più, approfondisco le differenze in: “Rinoplastica aperta o chiusa?”.
  • Arrivo ovviamente al “dolore”. Ben alimentato dalle “leggende metropolitane” che permeano la Chirurgia estetica. In realtà il dolore nella rinoplastica viene riscontrato molto raramente. E quando fosse il caso si tratta di una dolenzia veramente minima. Tanto che l’uso degli antidolorifico da parte dei pazienti dopo questa chirurgia è quasi nullo.
  • Eccoci all’altro spettro, forse il più temuto, …i tamponi. Inizio col dirti che non sono sempre utili o usati. Più comunemente utilizzati quando si tratta di una chirurgia funzionale in cui si agisce sul setto e i turbinati. Li lascio solo per le prime 24 ore. Dopodichè si tolgono senza particolari difficoltà, poichè uso solo delle garze oleose e quindi non aderenti alle mucose. Ti parlo di questo aspetto in:“La paura dell’intervento di Rinoplastica: con o senza tamponi?”.
  • L’anestesia, infine. Arriviamo così al tema centrale di questo articolo.

L’anestesia nella Chirurgia

Ogni chirurgia, fosse anche ambulatoriale, prevede inevitabilmente un’anestesia. Esistono 2 tipi di anestesia.

  1. Generale. Il paziente è intubato e quindi supportato nella respirazione grazie a una apposita “macchina” gestita e continuamente controllata dall’anestesista.
    • Ciò che fa paura è avere le proprie funzioni vitali mantenute da un apparecchio esterno. In realtà questa è certamente la soluzione più sicura quando si vuole avere il controllo della respirazione. Ti spiego l’infondatezza di questa paura in: “Come superare la paura dell’anestesia totale”. 
  2. Locale. Il paziente rimane vigile, solo la parte anestetizzata risulta priva di sensibilità. Come quando si va dal dentista, per capirci. Tale tipo di anestesia può poi essere abbinata a una qualche forma di sedazione che può variare in un certo range andando da:
    • sedazione profonda, che paragonerei al sonno notturno. Il paziente mantiene autonomia delle proprie funzioni vitali, ma non è cosciente.
    • una sedazione più superficiale o vigile in cui il paziente viene facilmente svegliato e può essere collaborativo.

Rinoplastica in anestesia locale.

Nel mondo della chirurgia estetica, l’anestesia locale spesso è accompagnata da una qualche “gradazione” di sedazione. Ciò vale anche per la Rinoplastica. Pur essendoci chi la propone, diciamo così, “in purezza”.

Nella realtà succede che l’anestesia locale venga sempre usata, anche in caso di anestesia generale. E’ infatti  necessaria, oltre che per rendere meno “intensa” l’anestesia generale e quindi avere un recupero più rapido, pure per ridurre il sanguinamento durante la chirurgia. Al fine di raggiungere tale scopo specifico, essa viene “mixata” con l’adrenalina.

Per quel che mi riguarda, eseguire la rinoplastica in anestesia locale significa esclusivamente abbinarla a una sedazione profonda. Le altre opzioni non le considero (con una sedazione superficiale oppure in anestesia locale pura) poichè non le reputo essere una esperienza “raccomandabile” per il paziente.

Le motivazioni sono piuttosto semplici.

  • Rimanere vigili mentre si è operati è di per sè una situazione di disagio. Se la parte operata è lontana dagli occhi, può essere comunque di più facile gestione. Nel caso del naso, però, gli occhi sono vicinissimi, come le orecchie. Si rischia quindi di creare una stato di stress, totalmente evitabile e mai favorevole durante una chirurgia.

Pertanto, nel mio caso, si può pianificare la rinoplastica, per chi lo volesse, anche in anestesia locale con una sedazione profonda (oltre che ovviamente, e più comunemente, in anestesia generale).

Questa scelta permette:

  • tempi di ripresa più celeri rispetto a una anestesia generale.
  • Evitare quel leggero fastidio alla gola che per 2-3 giorni può causare una intubazione.

E’ tuttavia necessario sottolineare ancor più il ruolo dell’anestesista.  La sua esperienza e competenza diventano  fondamentali, poichè tecnicamente è sicuramente più impegnativo il controllo delle vie aeree, nel caso di una sedazione profonda, quando su una parte di esse si sta operando.

Detto tutto ciò, vengo al dare dare una  risposta a una tua possibile domanda: “La Rinoplastica in anestesia locale è davvero pericolosa?” Ti direi che certamente non lo è più delle altre modalità esaminate. Tuttavia può essere  emotivamente molto impattante per il paziente. Stare veramente tranquilli risulta difficile anche per coloro che hanno un ottimo “self control”.  Rimane comunque una possibilità proposta da alcuni colleghi, per casi certamente ben selezionati.

Non ti piace il tuo naso? Vorresti migliorarlo? Vieni nel mio studio, ti illustrerò tutte le possibili vie per ottenere il tuo risultato, discutendo anche dei diversi tipi di anestesia possibili.

 

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