
Quando sentiamo le parole donna-chirurgia estetica-seno, subito pensiamo ad una mastoplastica additiva, ovvero ad un aumento del volume del seno. Non sempre è così, anzi ci sono donne per cui il volume del prorprio seno è troppo e vorrebbero ridurlo. Parliamo allora di donne che si vogliono sottoporre ad un intervento di mastoplastica riduttiva. Sembra difficile da credere, ma un seno troppo abbondante può veramente essere un limite anche nel quotidiano. Se non addirittura portare a problemi di salute. Proprio per questo, una volta presa la decisione di ridurlo, uno tra i dubbi più comuni che le mie pazienti palesano è che la chirurgia possa non essere definitiva. La domanda che maggiormente mi sento fare è: “Dopo l’intervento di Mastoplastica riduttiva il seno ricresce?”.E la mia risposta potrebbe non essere del tutto negativa.
Ma rivediamo prime chi vuole sottoporsi alla mastoplastica riduttiva, perchè e in cosa consista questo intervento. Di seguito risponderemo a questa domanda ricorrente.
Nell’immaginario comune, un seno abbondante è sinonimo di femminilità e sensualità. E vedendo le tante star che lo sfoggiano con orgoglio può sembrare una conferma. Ma c’è il retro della medaglia, ovvero i problemi e le accortezze del quotidiano. Probabilmente accettate da chi lo aumenta per scelta, ma viste come un incubo da chi lo ha ricevuto in dono da Madre Natura.
L’ intervento di mastoplastica riduttiva, al contrario della mastoplastica additiva, che ha essenzialmente un valore estetico, ha spesso una finalità primariamente funzionale.
Le principali cause che spingono le donne nel mio studio sono diverse. In genere vengono sollevati problemi legati al peso e al volume del seno da cui deriva un’impossibilità di vivere il quotidiano in modo “normale”.
La mastoplastica riduttiva è molto più richiesta di quanto si pensi. I problemi sopra elencati ne fanno ben capire il motivo. La paziente “tipo” tende ad essere un po’ più facilmente una under 50. Oltre a questa età, pur aumentando talvolta la componente adiposa, si riduce in modo molto significativo il volume della ghiandola mammaria. Ciò causa più spesso una ridotta tonicità ed aumentata discesa del seno, detta anche ptosi mammaria. Vi si pone rimedio più comunemente con un’altra chirurgia: la mastopessi. Se vuoi approfondire questo intervento, puoi leggere:“Introduzione all’intervento di Mastopessi”.
Ma, nello specifico, qual’è l’identikit della paziente tipo? Sono sostanzialmente 2 tipologie di donna.
Che relazione c’è tra peso corporeo e volume del seno? E perchè molte donne “in carne” hanno talvolta seni normali, mentre capita di vedere donne esili con un décolleté sproporzionato? Tutto dipende dalla composizione del seno.
Per meglio capire come un seno può nascere o diventare insostenibilmente grosso, bisogna prima capire come è fatto anatomicamente.
La sua composizione è semplice:
La ghiandola, frammista con tessuto adiposo, poggia sul muscolo grande pettorale che si distende sulle coste che formano la gabbia toracica.
A seconda che a prevalere sia l’una o l’altra parte parliamo di seno adiposo o ghiandolare.
Le donne che arrivano a scegliere una mastoplastica riduttiva possono quindi avere un eccesso della componente ghiandolare (le più giovani) oppure una componente mista o prevalentemente adiposa nel salire con l’età.
La mastoplastica riduttiva, come fa intendere il nome, si prefigge di ridurre il volume di un seno reputato troppo voluminoso. Per molte donne rappresenta la via d’uscita da un incubo.
Una volta rimosso la parte di seno in eccesso, e con essa la pelle in eccesso, si ricrea una nuova forma di seno per poi chiudere le ferite. Tale passaggio è forse quello più spiacevole, poichè lascia inevitabili cicatrici. C’è però da dire che solitamente il risultato apporta un miglioramento tale nella vita della persona che vi si sottopone che le cicatrici sono viste come un prezzo minimo da pagare. Se ben curate, e soprattutto se si ha un buon processo di cicatrizzazione (la maggioranza), tendono a sbiadire e divenire poco visibili. Anche perchè sono fatte per essere nascoste da un qualsiasi intimo o costume.
E veniamo alla domanda chiave di questo articolo:“Dopo l’intervento di Mastoplastica riduttiva il seno ricresce?”. La risposta è: “Potrebbe essere il caso”.
Come la maggior parte degli interventi di chirurgia estetica, il chirurgo apporta il cambiamento, ma è il paziente a doverlo mantenere. Così è anche per la mastoplastica riduttiva.
La chirurgia in sè è definitiva, ma il seno continua a far parte di un sistema più grande: il corpo. Alcune variazioni di esso, dovute all’età, agli sbalzi ormonali o ad altre situazioni della vita, potrebbero influire anche sul seno e farlo nuovamente aumentare di volume.
Come prima cosa, bisogna chiarire che, affinchè si scongiuri un nuovo aumento di volume, la paziente deve aver completamente terminato lo sviluppo.
Con il passaggio da bambina a donna, il seno è in fase evolutiva cambiando progressivamente la forma ed il volume. Ciò è dovuto in particolare a due cambiamenti in atto:
Tuttavia spesso è difficile far capire alla pazienti adolescenti che devono attendere.
Del resto la loro “fretta” è anche comprensibile . Un seno abbondante richiama su di se molta attenzione, disagio e, a volte, scherno . Ma operare prima del completo sviluppo non può che essere una soluzione momentanea, quindi sostanzialmente inutile.
Tengo a precisare che, non opero mai prima della maggiore età, qualsiasi sia la richiesta. Fa eccezione solo l’otoplastica, ma è un altro discorso.
Ad ogni modo, anche se la paziente è adulta, non si ha mai la certezza che il seno non ricresca dopo una mastoplastica riduttiva. Vediamo cosa può causare una tale inconveniente:
Inoltre si instaurerebbe un’ altra dinamica pericolosa per il seno. Se infatti si ingrassa e si ha poi la determinazione a perdere il peso accumulato. Con ciò si potrebbe sicuramente eliminare il nuovo volume accumulato anche sul seno. Tuttavia ci si potrebbe ritrovare davanti ad un altro problema: un seno cadente. La pelle che ricopre il seno, come quella di tutto il nostro corpo, tende a seguire le variazioni volumetriche del nostro corpo. Ma non in eterno e non sempre: l’età e le variazioni troppo veloci, per esempio, potrebbero rappresentare un serio ostacolo alla retrazione cutanea.
Nel caso in cui una donna abbia in programma una gravidanza, consiglio comunque di attendere a sottoporsi alla chirurgia. Questo per evitare di compromettere la possibilità di allattare. Cosa che verrebbe inevitabilmente messa a serio rischio con un intervento di mastoplastica riduttiva.
Se vuoi maggiori informazioni sulla mastoplastica riduttiva, ti suggerisco di leggere anche:“Scopri l’intervento di Mastoplastica Riduttiva!“oppure contattami per avere un appuntamento nel mio studio.
Scarica la brochure gratuita: i prima e dopo degli interventi