Pelle cadente dopo la liposuzione: cosa fare?

Pelle cadente dopo la liposuzione: cosa fare?

La liposuzione è sicuramente uno degli interventi chirurgici maggiormente richiesti. Può interessare praticamente tutte le parti del nostro corpo, anche se alcune hanno sicuramente risultati migliori di altre. Le donne centrano le loro richieste soprattutto nella parte bassa del corpo: ventre, cosce e glutei. Mentre gli uomini si concentrano più sulla cintura addominale.
Molto richiesta, la liposuzione permette un ampio margine di miglioramento nel contorno corporale dei pazienti. In più è sicuramente la chirurgia meno invasiva che si pratichi. Tutto si risolve con piccole incisioni di 3/5 mm ove vengono inserite le cannule per l’asportazione del grasso.
I principali problemi che si manifestano nel postoperatorio sono lividi e gonfiori dovuti all’inevitabile trauma sottocutaneo. Il grasso per essere asportato deve prima essere “frantumato” . Questo trauma  implica la formazione anche di liquidi di ristagno. Ma rimane un terzo “nemico” da sconfiggere, spesso il più difficile: la pelle cadente dopo la liposuzione. Vediamo allora cosa fare prima e dopo questa chirurgia al fine di ottimizzarne i risultati

Valutazioni prima della liposuzione

  • Il chirurgo davanti ad un nuovo paziente, oltre a stimare la quantità di grasso che si potrà togliere, dovrà osservare anche lo stato generale della pelle.
  • E ciò significa valutarne tanto l’elasticità, quanto il tono e la compattezza, virando verso chirurgie alternative nel caso di una condizione non ottimale o di un paziente in là con l’età.
  • Fare questo intervento su una pelle già rovinata e senza la necessaria tonicità non potrà che dare pessimi risultati. Un corpo asciutto, ma con pelle in eccesso e cadente dopo una liposuzione non è certo un risultato apprezzabile. Meglio piuttosto un poco di grasso in più.
  • Ciò significa che chi si vuole sottoporre ad una liposuzione deve arrivare alla chirurgia tanto con un corpo già in buone condizioni che con una pelle con un buon grado di elasticità.

Le caratteristiche della pelle

  • Spesso la pelle non viene considerata un organo del nostro corpo e le viene relegato un semplice compito puramente estetico. Al contrario essa è la struttura più estesa del nostro corpo, può arrivare a 2 metri quadri. Il suo spessore totale varia da 0,15 a 5 millimetri a seconda della zona corporea, dell’età anagrafica e ovviamente della cura che se ne ha. Di solito più è sottile e meno capacità ha di ritirarsi.
  • E’ il principale organo di senso e sede del tatto, ma ha anche  altre funzioni.
  • E’ un importante filtro che serve a proteggere tutto il nostro corpo da agenti chimici e fisici e mantiene la regolazione della temperatura.
  • E’ la prima a risentire di diete squilibrate ( che dovrebbero essere ricche invece di vitamine, sali minerali, antiossidanti, giuste proteine e lipidi) , momenti di stress, condizioni climatiche (caldo, freddo, vento…), scarsa idratazione e di uno stile di vita poco sano. I principali nemici della pelle sono: un’esposizione eccessiva al sole, il fumo, l’alcol e il poco riposo. In più c’è l’inevitabile scorrere del tempo. Sul quale però possiamo fare poco.

Alcune malsane abitudini

Sebbene oggi la pelle abbronzata sia un “must” per apparire belli e sembrare in salute, almeno nel mondo occidentale, essa è una tra le tendenze più dannose per il nostro corpo. Inoltre spesso non sappiamo o non crediamo che i raggi solari ci raggiungono tutto l’anno: ci proteggiamo in estate, lasciando la nostra pelle indifesa nel resto dell’anno.

Sempre persistente è poi la moda, ma anche la dannosità, delle lampade solari. I raggi ultravioletti che agiscono sulla cute sono gli  UV-C, UV-B e UV-A.

  • I primi sono i più dannosi, ma fortunatamente sono trattenuti dall’atmosfera e dalle nuvole.
  • Gli UV-B sono i maggiori responsabili delle ustioni da esposizione solare e dei tumori cutanei.
  • In ultimo gli UV-A ci raggiungono tutto l’anno, rappresentano il 95% dei raggi UV che raggiungono la terra.
  • Gli UV-C e UV-B si fermano sull’epidermide.
  • Mentre gli UV-A più subdoli, non provocano ustioni e non abbronzano, ma penetrano e raggiungono il derma accelerando i processi d’invecchiamento cutaneo e creano piccole rughe irreversibili che ci invecchiano.
  • Uno potrà ribattere sostenendo che il sole è fondamentale per l’assorbimento vitamina D. Giustissimo, direi. Per quello però 20-30 minuti al giorno e nelle ore meno calde sono sufficienti.

Il secondo vizio molto radicato nella nostra società è il fumo. L’uso e l’abuso delle sigarette ha solamente risvolti negativi su tutto il corpo, inclusa la pelle. Sulla quale però gli effetti negativi sono ben più visibili che per altri organi.

  • Dona un colorito spento, lontano dal roseo di una pelle ben ossigenata.
  • Agevola ed accelera la formazione delle rughe, soprattutto attorno alle labbra.
  • In generale sono i radicali liberi che produce a modificare il tessuto connettivo, ostacolando la formazione di collagene ed elastina.

L’alcol è un altro dei nemici della nostra pelle. L’impatto primario lo ha sul fegato, ma provoca anche una profonda disidratazione produce radicali liberi. In sostanza è un attacco a 360° a tutto il nostro corpo. Forse si può affermare che un un bicchiere di vino al giorno per le donne e massimo 2 per gli uomini, possono apportare sostanze benefiche al nostro organismo, sebbene in quantità minime. Nulla da dire invece in difesa dei superalcolici.

In ultimo il mancato riposo, figlio anch’esso della nostra società in continuo movimento. Gli stimoli sono ormai talmente tanti e disparati che, per recepire e comunicare tutto quello che vogliamo abbiamo bisogno di più tempo. E questo tempo tendiamo ad eroderlo dal sonno. Durante il sonno però la produzione di radicali liberi diminuisce e si ha la maggiore rigenerazione cutanea.

Insomma, per “aiutare” la nostra pelle la cosa migliore sarebbe stare in spiaggia per ore, senza protezione, accompagnando il fumo con cocktails vari. Possibilmente dopo essere stati svegli tutta notte…Sto ovviamente scherzando, ma magari qualcuno (o più di qualcuno) lo fa davvero.

La pelle e la liposuzione

  • Se ci pensiamo, questi quattro “no”, li abbiamo sentiti e risentiti un po’ per tutte le malattie. Se si vuole avere cura per la nostra pelle e salute in genere, potrebbe essere una valida opzione almeno iniziare a capire come eliminarli.
  • Aiutando la cute nel suo difficile compito di involucro protettivo, essa ci restituirà un aspetto più giovane ma anche una maggiore capacità di adattarsi a dei cambi di volume, grazie ad una buona elasticità e compattezza.
  • Ed è questa la cosa che maggiormente ci interessa se vogliamo sottoporci ad una liposuzione. Ovviamente per mantenere l’epidermide in salute bisogna impegnarsi sin da giovani. Poco si può fare se la pelle ha già perso tono e compattezza.

Detto tutto questo c’è poi il fattore età. Per quanto possiamo stare attenti, la nostra pelle a 45-50 o più anni avrà delle caratteristiche tali per cui la liposuzione è da valutare comunque con estrema attenzione, anche se si è sempre stati molto attenti agli aspetti appena menzionati sopra.

Infatti durante una chirurgia di liposuzione, il grasso che sostiene la pelle e la divide dal muscolo viene prelevato. Viene dunque tolto il sostegno alla pelle. Per evitare brutti inestetismi, leggi pelle cadente dopo la liposuzione, essa dovrà essere in grado di riadattarsi alle nuove forme e tornare coesa ai tessuti sottostanti. E la sua retrazione ha molto a che fare con elasticità e tono cutaneo. Se questi mancano per un fattore legato all’età e/o perché si prediligono fin dalla giovane età i comportamenti sopra menzionati, allora l’ intervento potrebbe non dare i risultati sperati.

Cosa fare dopo la liposuzione

Un paio di consigli che possono aiutare a prevenire degli eccessi cutanei nelle aree sottoposte a lipoaspirazione. O comunque ad ottimizzare la retrazione cutanea necessaria dopo l’intervento. Eccoci allora a  cosa fare dopo la liposuzione:

  • E’ veramente importante vestire con costanza la guaina messa dal chirurgo stesso una volta eseguito l’intervento. Dovrà essere indossata per almeno un mese, giorno e notte. Sicuramente non sarà il compagno di vita più simpatico che si possa avere, ma il risultato farà dimenticare il fastidio. E’ essenziale per facilitare la corretta adesione della pelle sui piani muscolari.
  • Non si possono trascurare i massaggi linfodrenanti. Come la guaina, aiutano il drenaggio dei liquidi sottocutanei, anzi è proprio quello il loro scopo. Sgonfiando gradualmente le parti interessate permettono alla pelle di essere riaccompagnata nella giusta posizione. Devono essere fatti un paio di volte a settimana per almeno 4-5 settimane, in modo da ottimizzarne l’efficacia.

Insomma la pelle ha un ruolo importantissimo nella nostra vita. E’ quindi bene trattarla e mantenerla al meglio, ancor di più se intendiamo sottoporci ad una liposuzione. Cosa fare dopo, come visto, è pure importante.

Se ti interessa approfondire questa chirurgia: “Scopri tutto sulla liposuzione” . Mentre se vuoi avere maggiori informazioni su come raggiungere e mantenere la perfetta guarigione, leggi l’articolo “Scopri quali sono i tempi di recupero, come passare la convalescenza e lo sport, dopo la liposuzione!“.

In ultimo, se vuoi avere consigli e regole ottimizzate sul tuo caso, non esitare a contattarmi, ne parleremo insieme.

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