La correzione non chirurgica del solco lacrimale con il Filler

La correzione non chirurgica del solco lacrimale con il Filler

La parte del viso che più precocemente ci indica il passare del tempo è solitamente la regione periorbitale. Ossia l’area attorno agli occhi.

Nel considerare questa regione, oltre alle rughe, gli eccessi di pelle o la protrusione delle borse palpebrali, ci si lamenta spesso di un solco che sta tra la parte interna dell’orbita ed il naso: sto parlando del solco lacrimale. Chiamato così perché è il percorso seguito dalle lacrime durante un pianto.

La sua visibilità tende ad aumentare col passare degli anni ed è quindi percepito anche come un indicatore dell’invecchiamento facciale.

Il tentativo di correzione del solco lacrimale può avvenire in vari modi. L’uso dei filler è il più conosciuto e meno invasivo.

Cosa è il solco lacrimale 

  • E’ una depressione canaliforme che inizia dall’angolo interno dell’occhio.
  • Scende poi obliquamente lungo il bordo della cavità orbitaria.
  • A seconda della sua lunghezza vengono stabiliti diversi gradi di severità.
    • Limitato solo alla parte dell’orbita vicino al naso.
    • Più profondo e capace di estendersi lateralmente alla pupilla.
    • Ancora più profondo tale da demarcare in modo ovvio tutto il bordo inferiore dell’orbita, da un angolo all’altro dell’occhio. In realtà bisogna dire che la parte di questo solco che continua nella parte centrale e laterale dell’orbita è chiamato solco naso-jugale o palpebro-malare. Non più quindi solco lacrimale.

Anatomia del solco lacrimale

Anatomicamente il solco lacrimale è rappresentato da una sorta di linea di demarcazione a separare due distinte aree, sia superficialmente che profondamente.

  1. In superficie si passa da una cute molto sottile, talvolta più scura, (pelle della palpebra inferiore) ad una cute più spessa,con un tessuto sottocutaneo più rappresentato (guancia e lati del naso).
  2. In profondità invece è rappresentato da un’ area di adesione del muscolo della palpebra inferiore (orbicolare) che è rasente l’osso del bordo orbitario. Posizionato appena sotto troviamo invece un muscolo disposto sulla parete laterale del naso (muscolo elevatore del labbro superiore e dell’ala del naso). Il solco può anche essere visto come l’area di transizione tra questi due muscoli facciali.

Il solco è reso più visibile durante l’invecchiamento del viso a causa di più fattori.

  • La pelle meno elastica che tende a seguire e marcare di più le depressioni.
  • Perdita di volume della regione sotto-orbitale.
  • Discesa della stessa a causa di una aumentata lassità tissutale.
  • Protrusione delle borse adipose della palpebra inferiore che vanno a demarcare visivamente ancora di più il solco.

Possibili correzioni

  • Il Filler per correggere il solco lacrimale è la forma meno invasiva e per questo più ricercata. Ne parlo più in dettaglio tra poco.
  • Vi è poi un approccio chirurgico che può avvenire sostanzialmente con tre tecniche diverse.
    1. Innesto di grasso. Lo si preleva da altre aree corporee e per poi essere reiniettato profondamente lungo il solco lacrimale. Il grasso è una risorsa molto utilizzata nella chirurgia estetica. Vuoi saperne di più? Leggi: “Innesto di grasso: vantaggi e limiti”.
    2. Blefaroplastica inferiore, attraverso la quale si riesce a correggere la lassità muscolo cutanea della palpebra e ridurre la presenza delle borse adipose rimuovendole in parte. Per saperne di più: “Scopri tutto sulla Blefaroplastica”.
    3. Sempre nel contesto di una blefaroplastica inferiore, è possibile attuare un riposizionamento delle borse adipose. In altre parole il grasso che protrude, al posto di essere rimosso, viene mobilizzato e fissato alla base del solco lacrimale a ridurne la profondità. E quindi la visibilità.

Il filler ed il solco lacrimale

Come dicevo prima è questo l’approccio più richiesto ed eseguito.

Ha infatti alcuni vantaggi.

  • Essendo un trattamento ambulatoriale comporta un impegno economico ben più contenuto.
  • Viene eseguito in pochi minuti.
  • Il ritorno alle proprie attività è pressochè immediato.

Ecco però anche alcuni svantaggi.

  • Non è permanente.
  • E’ tecnicamente più impegnativo da eseguire da parte del chirurgo rispetto ad iniettare un normale filler usato per altre finalità. E questo per varie ragioni:
    • La pelle in questa regione è molto sottile. Il riempitivo potrebbe quindi vedersi molto più facilmente.
    • Una modalità con cui il filler si rende visibile è il cosidetto effetto Tindall. Una colorazione bluastra dell’area che può permanere per mesi se non trattata con ialuronidasi.
    • E’ necessario essere molto cauti con la quantità. Per le ragioni appena esposte, tenderebbe a vedersi ancora di più. Questo vuol dire anche che il miglioramento può essere spesso solo parziale.
    • E’ necessario procedere posizionandolo molto profondamente, appena sopra il piano osseo. Per evitare quanto detto. Ciò rende la tecnica decisamente più difficoltosa.
    • Decorrono in quella regione dei vasi sanguigni importanti che sono da evitare onde causare potenziali danni alla vista, benchè rarissimi. La tecnica con cui si inietta è fondamentale da questo punto di vista.

Per concludere

La correzione del solco lacrimale, con o senza filler, è sicuramente un’arma a nostra disposizione per combattere gli effetti del tempo nella regione attorno agli occhi.

Se eseguito con il filler è necessaria una certa esperienza da parte dell’operatore poiché ci sono rischi potenziali più elevati rispetto ad altre aree del viso.

Il filler è un trattamento polivalente, riesce a risolvere moltissimi inestetismi. Se vuoi saperne di più:“Scopri tutto sui Filler”. Se invece vuoi un consulto mirato, contattami, ti indicherò la strada più adatta a te.

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