Posso dirti senza dubbio che il seno è il protagonista principale della chirurgia estetica. Moltissime sono le richieste di migliorarlo.
Le donne che entrano nel mio studio, sono solite lamentare tre condizioni:
E’ proprio di questa terza condizione che ti vorrei parlare in questo articolo.
Il seno, visto lateralmente, ha una forma che richiama vagamente quasi il profilo di una pera, con volume leggermente maggiore nella parte inferiore al capezzolo, il quale è posizionato centralmente e punta in avanti.
Questa almeno dovrebbe essere la forma di un seno in posizione ideale. E’ il seno tipico dell’adolescenza e giovinezza pre-gravidica. Capita però, non di rado, che questa forma ottimale cambi nel tempo.
L’invecchiamento della mammella, che si intensifica a partire dalla menopausa, è sicuramente uno dei motivi che naturalmente causano significativi mutamenti nella forma del seno. A questo se ne affiancano altri, che potremmo dire “indotti” di cui ti parlo in dettaglio tra poco.
Se il cambiamento fosse ancora lieve o lo si volesse prevenire, esistono piccoli trucchetti che potrebbero aiutare. Il più importante dei quali è usare regolarmente il reggiseno.
Vediamo ora in cosa consiste la “ptosi mammaria”.
La “ptosi mammaria” non è altro che il mutamento della forma del seno, con un forte aumento della componente verticale. Insomma il classico seno in cui si è persa compattezza e tende ad essere più o meno disceso o cadente.
La condizione di “ptosi” può presentarsi accompagnata da ipertrofia mammaria. Ovvero da un seno di dimensione, e quindi peso, importante. Ma può avvenire anche su chi ha un seno piccolo, associata quindi ad una ipotrofia mammaria. In quest’ultimo caso il seno ha il tipico aspetto che spesso viene definito dalle pazienti come “sacchetto svuotato”.
La “ptosi mammaria” è una condizione naturale che più comunemente si presenta con l’età e ha inizio attorno ai 35/40 anni. Ci sono però donne che la presentano anche in giovane età.
Per capire meglio, eccoti allora le cause più comuni.
Se ti trovi in questo particolare periodo della vita, forse potrebbe interessarti anche: “Come ridurre il seno in menopausa: cosa funziona veramente?”.
Ci sono poi quelle che io definirei più concause. Ovvero cattive abitudini, alcune delle quali favoriscono l’invecchiamento cutaneo precoce. Esse tendono ad accelerare le cause che portano a modificare la pelle che racchiude il seno rendendola incapace di contenere e sorreggere. Sono per lo più:
“Ptosi mammaria”: i 3 gradi
Il cambiamento della forma del seno causata dalla “ptosi mammaria” può essere più o meno evidente.
Si passa da un seno comunque accettabile ad un seno che ha perso la sua forma, il suo volume e la sua consistenza.
Come detto in precedenza, un seno in posizione corretta, quindi con assenza di “ptosi”, rimane alto e compatto, con il capezzolo in posizione frontale, due o tre centimetri al di sopra del solco sottomammario.
Quando la “ptosi” si manifesta, la si classifica in gradi:
Vorrei segnalare anche l’esistenza di una condizione chiamata “pseudoptosi”, il seno scende oltre il solco mammario, ma il capezzolo ne rimane sopra. Tende inoltre a gurdare leggermente verso l’alto adesso. In pratica il seno appare come svasato, con gran parte del suo volume sotto il capezzolo.
Ovviamente alla discesa della mammella corrisponde uno svuotamento nella parte alta, che non ha più il 45-50% circa di volume, ma molto meno. Nei casi più gravi, manca proprio di volume, rimanendo sostanzialmente solo pelle. Ne consegue che il seno sembra una borsetta semivuota.
La chirurgia delegata a risolvere il problema della “ptosi mammaria” è denominata mastopessi.
Questa operazione si prefigge di rimodellare la mammella ottimizzandone il volume. Ovvero eliminando la pelle in eccesso, e lasciando solo quella necessaria a contenere la ghiandola mammaria. Perchè il risultato sia ottimale, si riposiziona anche il capezzolo che torna in posizione frontale e ben sopra il solco inframammario. L’intervento di mastopessi migliora significativamente la forma del seno. Inoltre lascia cicatrici ben nascoste da reggiseno o costume.
Ti ricordo ancora che la “ptosi mammaria” è dovuta in buona parte dei casi al cedimento della pelle sotto il peso di un seno spesso abbondante, o divenuto tale per poi “sgonfiarsi”. Purtroppo la qualità della pelle, ormai deteriorata, non si può cambiare o rinnovare. E’ possibile solo rimuoverne l’eccesso.
Capirai facilmente che rimarrà comunque più debole di una pelle “sana” e quindi meno capace di sostenere pesi. E’ per questo che l’intervento di mastopessi, di preferenza non dovrebbe prevedere l’addizione di altro volume (e quindi peso aggiuntivo), ma solo il mantenimento di quello già presente.
Ci sono però casi, in cui il seno scende ma è anche di moderate dimensioni. L’esigenza di aumentare il volume rimasto può essere comprensibile. Si può effettuare allora la chirurgia detta mastopessi di aumento, ovvero inserire una protesi per riempire il nuovo seno. Sono le stesse protesi usate per la mastoplastica additiva. Tuttavia le dimensioni devono essere necessariamente ridotte per non creare troppo stress e accelerare nuovamente la discesa del seno.
Per integrare quanto detto in quest’ultimo paragrafo potresti leggere: “Seno cadente? Scopri i 5 consigli che ti do su come rassodarlo”.
Se invece credi di aver bisogno di una mastopessi e vuoi capire quale’ è la versione più adatta a te, può essere una buona idea leggere:“Mastopessi con protesi o senza protesi? I pro e i contro”
Per approfondire l’intervento di mastopessi in generale e le sue indicazioni, ti consiglio: “Scopri l’intervento di Mastopessi!”.
Oppure contattami, organizzeremo un incontro per chiarire i tuoi eventuali dubbi.
Scarica la brochure gratuita: i prima e dopo degli interventi