Scegliere il giusto filler per le rughe nasolabiali. Ecco come.

Scegliere il giusto filler per le rughe nasolabiali. Ecco come.

Il desiderio di non permettere al passare del tempo di lasciare segni progressivamente più evidenti sul nostro viso esiste da sempre.

Ovviamente non si può impedire che questo processo accada ma se ne possono rallentare gli effetti. Con vari metodi e trattamenti.

Uno dei più soft, ed anche più richiesti, è l’utilizzo di iniezioni che hanno una funzione riempitiva. Tra le varie possibili applicazioni, una delle più frequenti è sicuramente quella di attenuare le rughe ai lati della bocca. Mi riferisco in particolare ai solchi o rughe naso-labiali. Il filler usato per questo scopo ci dà certamente molte soddisfazioni.

Cenni sull’anatomia

 Il solco nasolabiale ha delle caratteristiche che lo rendono un’area del viso decisamente particolare.

  • Definisce il passaggio tra la guancia ed il labbro superiore, decorrendo dalla base del naso all’angolo della bocca. E’ una sorta di barriera che separa una zona con minima componente adiposa (labbro) da un’altra in cui questa può essere molto più rappresentata (guancia). Già questo determina una maggiore o minore profondità (e quindi visibilità) del solco.
  • E’ caratterizzato da intesi tralci fibrosi che fanno aderire la cute ai piani sottostanti
  • Frammisti a questi si trovano anche le fibre di alcuni muscoli facciali che hanno la funzione di sollevare il labbro superiore.
  • Questa è la ragione per cui quando si ride e questi muscoli vengono attivati, l’effetto della loro contrazione si esprime anche come una trazione sulla ruga o solco naso- labiale verso l’alto facendola diventare, in quel momento, più profonda ed ovvia.
  • Esso tende a diventare più evidente con il processo di invecchiamento poiché i tessuti della guancia tendono a scendere “sporgendo” ancora di più sul solco. Così facendo, generano ancora più profondità, e quindi visibilità, di questa area di transizione.
  • Come per molti altri aspetti del corpo umano, si può avere o meno una certa predisposizione “anatomica”. Dovuta magari ad una più abbondante rappresentanza dei setti fibrosi che fanno aderire la cute più intensamente ai piani profondi. In questi casi il solco naso-labiale può essere abbastanza visibile già dai 20-30 anni.

Il filler e le rughe naso-labiali

Il trattamento principe e più conosciuto è sicuramente il riempitivo o filler.

Esso viene iniettato superficialmente, in posizione appena sottodermica. In questo modo è possibile sollevare il livello della cute leggermente riducendo la profondità del solco in questione a rendere la transizione tra guancia e labbro superiore più dolce. Ciò significa, in altre parole, ridurne la visibilità.

Esiste un’altra teoria sul come iniettare il filler col fine di ridurre le rughe naso-labiali.

E’ quella secondo cui si migliora il solco andando ad aumentare il volume degli zigomi. Questo genererebbe una trazione della guancia verso l’alto togliendo, come conseguenza, profondità al solco.

Non uso questa tecnica con tale scopo poiché nutro non pochi dubbi sulla sua reale efficacia.

Come ben sa il chirurgo che esegue il facelift con regolarità. Sul tavolo operatorio, infatti, è realmente impresa ardua sollevare  la regione centrale del viso andando poi a migliorare i solchi nasolabiali in modo consistente e duraturo. Anche nel caso di un facelift aggressivo. La pesantezza dei tessuti sollevati chirurgicamente gioca a nostro sfavore.

Pensare quindi di riuscirci con soli 1-2 cc di filler per lato (quantità solitamente consigliata per aumentare gli zigomi), pare essere cosa non molto credibile.

L’aumento degli zigomi rimane un’ottima tecnica per ringiovanire ed abbellire il viso. Lo propongo però solo se questa è la finalità.

Se ti può interessare questo trattamento e vorresti qualche informazione in più, anche sul post trattamento, ti consiglio:“Gonfiore dopo il filler agli zigomi? Scopri le cause”.

Quale filler?

 Esistono varie opzioni in commercio.

  • Il più comune, di gran lunga, è l’acido ialuronico. Ed è anche il mio approccio di preferenza.
    • Esiste in diverse formulazioni in base a come è strutturato, più o meno densamente.
    • Per le rughe naso-labiali il filler usato deve avere una densità medio-alta.
    • La durata del filler usato per questa finalità è di circa 6-10 mesi, a seconda dei pazienti.
    • Ha il grosso vantaggio di poter essere rapidamente degradato con un enzima chiamato ialuronidasi, non dovesse piacere l’effetto. Vantaggio unico di questo filler. Per tutti gli altri è necessario aspettarne il riassorbimento che avviene dopo vari mesi.
    • E’ un gel la cui capacità volumetrica è potenziata dalla alta affinità all’acqua.
  • Esistono poi altri prodotti usati per questa finalità:
    • Acido polilattico (Sculptra). Oltre che per il suo effetto volumizzante è usato per la sua capacità di stimolare la produzione di collagene. L’effetto volumizzante dura meno che per l’acido ialuronico. La stimolazione di collagene tuttavia, come anche per l’idrossiapatite di calcio, è detta durare fino a 18 mesi.
    • Idrossiapatite di calcio (Radiesse). Similmente all’acido polilatattico, fa perno sullo stimolare la produzione di collagene. Effetto che pure si protrae per 18 mesi. Ha però una capacità volumizzante inferiore e di minore durata rispetto all’acido ialuronico.
    • Esistono poi filler a base di collagene, molto più in voga qualche decennio fa. Il collagene, similmente all’acido ialuronico, è uno dei componenti della struttura della nostra pelle. Il suo effetto riempitivo è tuttavia inferiore come durata.

Filler “chirurgico” per le rughe nasolabiali.

Vi è poi una possibilità chirurgica per il riempimento dei solchi nasolabiali. Mi riferisco qui all’uso del grasso.

  • Vista la minima quantità di grasso necessaria, può essere fatto in un ambulatorio chirurgico.
  • La sala operatoria è tuttavia preferibile per una migliore monitorizzazione del paziente.
  • Prima della iniezione del grasso appena preparato, si è spesso soliti andare a demolire parzialmente i densi tralci fibrosi che caratterizzano questa area, come abbiamo visto sopra. Questo facilita una migliore espansione cutanea.
  • E’ una tecnica usata molto spesso come potenziamento del facelift, nella stessa seduta operatoria. Ho accennato sopra alla difficoltà di migliorare in modo duraturo i solchi naso-labiali solo basandosi su una trazione laterale. Ecco che questo aspetto può essere molto meglio affrontato unendo l’uso del grasso al facelift tradizionale.

Se vuoi approfondire l’uso del grasso nella chirurgia estetica, puoi leggere:“Innesto di grasso: vantaggi e limiti”.

Conclusioni

Le rughe naso-labiali possono essere corrette efficacemente con dei filler. Esistono varie possibilità, con effetti diversi. Fino ad arrivare alla sala operatoria.

Nella mia pratica tendo ad usare principalmente l’acido ialuronico come trattamento base.

Se vuoi approfondire il mondo dei riempitivi:“Scopri tutto sui Filler” oppure contattami, ne parleremo insieme.

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