Cosa non puoi fare dopo un intervento di mastoplastica addittiva?

Cosa non puoi fare dopo un intervento di mastoplastica addittiva?

Cosa non puoi fare dopo un intervento di mastoplastica additiva: una delle domande che ricevo più frequentemente.

Sono molte le donne che hanno questo quesito, e che decidono di rifarsi il seno.

Ecco la mia risposta:

“La mastoplastica additiva ti regalerà sicuramente una nuova silhouette.
Vuoi però che questo intervento sia ottimizzato fin dalle prime battute, che sono quelle più importanti per la guarigione.

Quindi è fondamentale che soprattutto nelle prime settimane non si faccia sforzi, soprattutto con la parte alta del corpo e con il muscolo pettorale.

Quindi da evitare movimenti di forza con le braccia, movimenti ampi che vanno a stirare la pelle del seno e dunque coinvolgere in questo stiramento la cicatrice che nelle prime fasi è molto delicata.
Si vuole evitare una cicatrizzazione pessima; contieniti in questi movimenti.

Sono queste le regole che ti consiglio per ottenere il migliore risultato.”

Cosa non puoi fare dopo l’intervento di mastoplastica additiva?

Esercito questa professione ormai da un ventennio e posso dire con un certo grado di sicurezza che la mastoplastica additiva può essere considerata “la chirurgia” per eccellenza. Dal mio punto di vista è ovviamente una delle diverse chirurgia che eseguo abitualmente, ma nell’immaginario comune ha un valore molto più forte. Quando genericamente si parla di chirurgia estetica, il famoso “seno rifatto” è l’esempio che più comunemente viene alla mente, purtroppo più per gli eccessi che per i meriti.

Posso dire che è sicuramente l’intervento più richiesto dalle donne, ed anche l’intervento più richiesto in generale. Posso però anche dire che solo una piccola parte di donne che si rivolgono a me per aumentare il proprio seno ha richieste esagerate. Le pazienti che vedo più comunemente sono donne “normali” che vogliono apparire sicuramente più belle, ma anche meno insicure eliminando quello che per loro è un difetto.

Mi trovo a visitare per lo più donne con seni molto piccoli o magari inesistenti o donne il cui seno è stato alterato dalla gravidanza o dalla maternità. Quello che loro vogliono è semplicemente un seno con cui si trovino bene, niente di similare ai seni esosi dallo “show business”.

Sottolineo anche che sono io il primo a non voler dare seguito a richieste innaturali o esagerate. Il mio lavoro è esaudire i sogni dei miei pazienti, ma se ciò non va contro al mio concetto di equilibrio delle forme. Per me una buona chirurgia è qualcosa che migliora il paziente andando ad alimentare un concetto di un’armonia generale. Potrei quasi dire che idealmente il mio lavoro non si dovrebbe notare.

Nell’evoluzione della chirurgia estetica, la mastoplastica additiva ha sempre avuto un ruolo primario, anche se la sua evoluzione è stata più lenta e meno piena di innovazioni rispetto a ciò che si potrebbe pensare.

Ad oggi abbiamo diversi approcci possibili per aumentare il seno a livello chirurgico. I più utilizzati sono sicuramente tre: mastoplastica additiva con protesi, lipofiller ovvero innesto di grasso autologo e l’unione di queste due: la mastoplastica ibrida.

In tutte e tre le tecniche il risultato dipende molto dalla mano e dalle scelte del chirurgo, ma è il paziente a definirne in modo importante e definitivo il risultato.

Quando opero una paziente sono io ad aumentare il volume del suo seno, ma è nel periodo della guarigione che il risultato prende letteralmente forma.

Ne consegue che la paziente ha un ruolo essenziale nella piena e soddisfacente riuscita del risultato. Il periodo postoperatorio, che per un certo senso riguarda tutta la vita del nuovo seno, vede delle regole e dei divieti senza i quali il risultato sarebbe inevitabilmente minato. Il chirurgo può dare nuova forma al seno, ma è la paziente a doverlo mantenere.

Abbiamo parlato di divieti, il termine può apparire forte, infatti lo è. Comportarsi in modo sbagliato può vanificare in poco tempo qualsiasi buon lavoro.

Ma vediamo cosa non fare dopo l’intervento di mastoplastica additiva.

La prima cosa da non fare o divieto è legato al movimento.

Molti pensano che riposarsi passivamente dopo una chirurgia sia una necessità per il corpo. Si abbandonano al totale riposo pensando possa aiutare il corpo a riprendere le energie e ad adattarsi alle nuove forme. Non è così. Anzi se escludiamo le prime 24 ore, il divieto è proprio quello di stare a totale riposo. Il movimento agevola di molto la guarigione riattivando il normale funzionamento di tutto l’organismo.

Io non utilizzo drenaggi postoperatori, ciò ti permetterà di muoverti in completa libertà sin da subito. Inoltre l’eventuale dolenzia (molto variabile da paziente a paziente) potrebbe al più limitare i movimenti delle sole braccia; magari si estenderà alla schiena. Nulla ti impedisce quindi di camminare. Inizierai gradualmente sia per tempo che per ritmo, già dal secondo giorno, insieme alle normali attività quotidiane. Dopo una settimana il tuo corpo sarà pronto a riprendere con le attività quotidiane più leggere. Ogni paziente ovviamente è diverso, ma se il tuo lavoro non implica particolare sforzo fisico o non è concentrato sulle braccia, nulla ti impedirà di riprenderlo già dopo una settimana. Durante le visite postoperatorie, adatteremo questo tempo di ripresa ai tuoi progressi e alle tue attività. Talvolta le settimane per rientrare al lavoro potranno essere due o anche più. Vedremo poi insieme durante queste prime due settimane quando sarai pronta.

A seguire al primo divieto se ne accoda un altro eguale e contrario: divieto di strafare. A fianco di pazienti che ritengono l’inattività la risposta migliore ad un intervento chirurgico, mi sono spesso trovato di fronte a donne che ad una settimana o poco più dalla mastoplastica volessero riprendere la palestra o comunque altri sport anche se a bassi ritmi. Anche questo comportamento è sbagliato. Per quanto il ritorno al quotidiano sia da me consigliato e spronato, ci sono movimenti che devono essere ripresi solo dopo un periodo di adattamento. Nello specifico lo sport può essere ripreso appieno non prima delle sei settimane. Anche se parliamo di sport che sollecitano per lo più la parte bassa del corpo. Qualsiasi attività fisica include di solito una sollecitazione di tutto il corpo.

Proprio da qui voglio partire per darti un terzo divieto: divieto di non indossare il reggiseno. Come detto poc’anzi, qualsiasi attività fisica sollecita più o meno tutto il corpo, seno compreso. Te ne sarai sicuramente già accorta, ma te lo dico lo stesso, il tuo nuovo seno pesa di più del precedente. E non solo perché più grosso. Il silicone è più pesante del grasso di cui è normalmente costituito il seno. Ciò significa che ogni movimento si ripercuote su di un seno rifatto in modo più serio rispetto ad un seno naturale, anche delle stesse dimensioni. Muovendosi il peso del seno sollecita la pelle che lo racchiude. Anche se la tua pelle è sana e soda, può, anzi è modificata da queste sollecitazioni nel lungo periodo. Come un tessuto elastico troppo sollecitato, piano piano perde la sua forma originale “lasciandosi andare”. Ne consegue che il seno si abbassa inevitabilmente. Non sto dicendoti che non potrai mai fare a meno del reggiseno, ma che lo potrai fare solo occasionalmente e comunque non prima del primo mese di guarigione. Durante tutto questo primo periodo il reggiseno ti dovrà accompagnare giorno e notte. Anzi nel primo mese dovrai indossare un reggiseno ben contenitivo sempre. Ovviamente passato il primo periodo di guarigione al reggiseno sportivo si potrà sostituire un reggiseno con buon sostegno (anche se coi ferretti) per il giorno e uno più morbido per la notte.

Ultimo divieto, ma non meno importante: divieto di non fare la doccia. Non è un consiglio legato all’igiene personale, o almeno non solo. Già dopo due giorni dalla chirurgia, ti consiglio una bella e rigenerante doccia quotidiana. La doccia, e non il bagno, aiuta a pulire le ferite, esegue un micromassaggio all’area lesionata. Il lento scorrere dell’acqua aiuta a rilassare la mente. Quando farai la doccia, leverai tutte le fasciature e le medicazioni, lasciando l’area completamente nuda. Lascerai che sia l’acqua a scorrere sulle ferite ormai già cicatrizzate, e al massimo le detergerai con del sapone neutro. Sia nel lavaggio che nell’asciugatura dovrai dare priorità al seno e usare massima delicatezza. Terminato questo momento di relax rifarai le medicazioni e continuerai la tua routine quotidiana.

Oltre alla pulizia esterna ci dovrà poi essere una sorta di pulizia interna. Data in primis dal divieto di fumare, almeno per qualche settimana. Sforzati perché è importante. Il fumo è di gran lunga il peggior nemico della cicatrizzazione. Aumenta le possibilità di ritardi della stessa ed infezioni della ferita. Non molto lontano da questo è una alimentazione scarsa di principi nutritivi. Abbonda coi cibi derivanti dal mondo vegetale ed assumi la giusta quantità di proteine. Questo per permettere al tuo corpo di affrontare al meglio il periodo post trauma chirurgico (regola che vale per tutte le chirurgie). Di ausilio in questa fase possono essere degli integratori multivitaminici e minerali. La vitamina C è particolarmente importante per la cicatrizzazione.

Se non farai quanto detto sopra, aumenterai in modo importante le chance per una guarigione perfetta.

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