Quando si parla di chirurgia plastica del viso e del suo contorno solitamente si pensa al ringiovanimento dell’ovale. Subito saltano alla mente il lifting al viso, che insieme all’intervento di blefaroplastica riescono a ridare freschezza.
Alla chirurgia però non si ricorre solo quando il tempo ha già lasciato il segno, ma anche per migliorare difetti che pesano guardandosi allo specchio ogni giorno.
Un intervento di cui si parla poco, ma che può definitivamente cambiare chi se ne sottopone è la correzione delle orecchie.
Questa chirurgia plastica può essere eseguita anche su minorenni, dai 5 anni in su. Unico caso nella chirurgia estetica. Ha anche un’ altra peculiarità, ovvero può essere sostituita da metodi non chirurgici se il problema è individuato tempestivamente.
Esiste in realtà un altro particolare del viso per cui il bisturi può non essere l’unica soluzione. Mi sto riferendo al naso. In casi selezionati, infatti, il cambiamento avviene semplicemente con l’aiuto dei filler iniettabili. Questa possibilità è ben vista e molto richiesta dai pazienti, ma purtroppo, come dicevo, non è adatta tutti. Per i più bisogna ricorrere all’intervento di rinoplastica.
Tornando alle orecchie a “sventola o ventola”, sono solitamente congenite, quindi alla nascita nel DNA il difetto è già presente e si palesa nel giro di pochi giorni. Ottimale è agire in questo momento, quando la cartilagine è ancora morbida e perfettamente modellabile. Basta quindi forzare la forma voluta dall’esterno, solitamente con fasce o berretti, perché le orecchie l’assumano.
Il problema principale a cui si vuol trovare soluzione sono quindi le orecchie prominenti, che possono presentarsi in modo simmetrico o ad un solo orecchio. L’otoplastica si presta però anche a ridefinire i lobi tagliati o forati. Nulla invece può per la dimensione del padiglione auricolare o la forma dell’orecchio.
Può essere eseguita sia in locale che in anestesia generale, a seconda della complessità del caso. Ad ogni modo la maggior parte degli interventi tende a essere eseguita in sedazione più locale.
I punti di sutura sono pochi e ben nascosti nella piega che divide padiglione e cranio. Già poco visibili, scompariranno con la guarigione.
Il postoperatorio è semplice e veloce, già in un due giorni si può tornare al proprio quotidiano, tenendo però in considerazione che per la prima settimana bisognerà indossare una fascia tutto il tempo. Per il resto devono essere rispettate delle semplici regole affinché il risultato finale sia ottimale e definitivo.