
La chirurgia estetica è passata in breve tempo dall’essere prerogativa di pochi, a potersi definire alla portata quasi di tutti. Inizialmente era richiesta per lo più da persone che avevano buona disponibilità economica, una sorta di lusso insomma. Dall’ultimo decennio del secolo scorso, a causa soprattutto del crescente valore dato all’estetica e all’apparire, è diventata di forte interesse anche per persone con possibilità economiche più contenute.
La sua progressiva, ma veloce diffusione, accelerata negli ultimi anni dai vari tipi di comunicazioni online tra persone, ha aumentato in modo importante il numero dei professionisti che, in un modo o nell’altro, hanno deciso di dedicarsi a questo ramo della chirurgia plastica. Come in ogni business, la conseguente maggior competizione nata per far fronte a questa aumentata richiesta ha avuto come effetto l’aumento di una offerta fatta di interventi più a basso costo: quella che è definita appunto, più genericamente, chirurgia estetica low cost.
Tale richiesta nasconde però un forte errore di base: risparmiare sulla propria pelle.
Una cosa è infatti fare economia su un prodotto del commercio che, nella peggiore delle ipotesi, possa essere facilmente rimpiazzato con una minima spesa senza recare con sè alcuna conseguenza importante per la persona. Se non momentaneamente economica. Per esempio un capo di vestiario, un paio di scarpe, una bicicletta, ecc.
Altra cosa, totalmente diversa, è scegliere sulla base del prezzo solamente quando si tratta di sottoporsi ad un intervento chirurgico. Si immagina quindi che un intervento sia più o meno la stessa cosa in quanto a risultato indipendentemente da:
E’ questo un modo di pensare abbastanza comune, purtroppo. In cui non si dà importanza, o si faccia finta di ignorare, quanto appena detto. Un atteggiamento tipico di chi adotta questo modo di pensare è quello di chiedere in primissima battuta quanto costa l’intervento. Il prezzo come discriminante per scegliere se continuare con quel professionista o meno. Si parte cioè con l’idea di avere a priori un budget fisso, immutabile nel tempo. Se il prezzo è sopra quel limite non si continua nemmeno a parlarne e si vira alla ricerca di qualcuno che stia in quel budget. Questo perché, come detto sopra, si considera l’esperienza, competenza, qualità dei materiali, dove e con che team ci si opera come un aspetto ovviamente secondario rispetto al costo. Mi permetto di suggerire come l’agire così sia un atteggiamento molto pericoloso quando in gioco c’è un intervento eseguito sul proprio corpo.
Vediamo però nello specifico le variabili che compongono il costo di una chirurgia.
Quindi quando si va alla ricerca spasmodica del prezzo basso ad ogni costo si deve essere consapevoli che si sta accettando dei compromessi in termini di qualità sulle varie parti appena menzionate. Infatti, in genere, nessuno dei ruoli esposti sopra è li’ per fare della beneficenza. Se il prezzo è basso ci sono delle chiare ragioni.
In ultimo, vorrei trattare il discorso della chirurgia low-cost ed eseguita all’estero. Prima di tutto c’è da dire che le due cose non sono sempre abbinate. Mi spiego. Andare ad operarsi all’estero non significa andarsi ad operare a prezzi bassi necessariamente. Questa fa parte una lunga schiera di inesattezze; per sfatare altri miti ti consiglio di leggere: “Ecco i miti più comuni sulla chirurgia estetica: ecco la verità”. Insomma, andare in Nord Europa o America, non è come andare nell’Est Europa, Sud America o Sud Est asiatico.
Cito queste tre parti del mondo perché ad oggi sono le mete che offrono maggiori soluzioni economiche per le più comuni chirurgie. Magari complete di viaggio e soggiorno. Lascerei l’ “all-inclusive” alle vacanze. Perchè, anche se spesso questi viaggi ci vengono presentati come vacanze con ritocco, vacanze non sono. Anche qui, può capitare di essere operati da validi chirurghi. L’incognita è alta, tuttavia.
Sottoporsi ad un intervento in uno stato lontano da casa, dove spesso non si conosce la lingua, non si possono reperire sufficienti informazioni su clinica e sul chirurgo non mi sembra essere un’idea ottima. Se già risparmiare in Italia è pericoloso, perché farlo all’estero dove si è letteralmente soli a fronteggiare ogni evenienza, nel caso le cose non vadano secondo i piani? O dove non si può certo tornare per essere seguiti con la giusta regolarità nel post operatorio.
Insomma, sottoporsi ad una chirurgia estetica può essere una scelta, al più una necessità, mai un caso di vita o di morte. Uscirne con una condizione peggiore rispetto a quella da cui si è partiti non è certo una mossa auspicabile. Piuttosto cerchiamo agevolazioni di pagamento, che ormai tutti i chirurghi offrono. Oppure attendiamo il tempo necessario per avere la giusta disponibilità. Un prezzo “corretto” ci tutela anche per il futuro e ci permette un appoggio costante del chirurgo che ci ha operati.
Se vuoi maggiori informazioni su come lavoro e quali sono i miei standard, ti consiglio di contattarmi, vedremo insieme la chirurgia di tuo interesse.
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